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Reverse charge oro: l’Agenzia chiarisce i limiti sui manufatti finiti

Giovedì 25/09/2025, a cura di AteneoWeb S.r.l.


Nuovi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sull’applicazione del meccanismo del reverse charge nel settore orafo.

Con la Risposta n. 13/2025, l’Agenzia delle Entrate ha esaminato il quesito posto da un’associazione di categoria in merito alla possibilità di applicare il regime dell’inversione contabile (art. 17, comma 5, DPR 633/1972) alle cessioni di manufatti auriferi – come mollette per orecchini, moschettoni, anelli a molla, chiusure per bracciali e castoni – aventi purezza pari o superiore a 325 millesimi, ma destinati ad attività di montaggio o incastonatura.
Secondo l’associazione, tali prodotti potevano essere considerati “semilavorati” ai sensi della normativa vigente, rientrando così nel perimetro del reverse charge.

L'Agenzia ha tuttavia escluso questa interpretazione, riaffermando quanto già chiarito con la risoluzione n. 161/E del 2005: i prodotti in questione, avendo già una funzione propria e non necessitando di ulteriori lavorazioni, vanno considerati beni finiti e non semilavorati. Pertanto, per le relative cessioni e importazioni non si applica il reverse charge, ma resta l’assolvimento dell’Iva secondo le regole ordinarie.

Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it
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